Torniamo a celebrare la Messa insieme in sicurezza.

Torniamo a celebrare la Santa Messa insieme.

Intervista a don Sergio da “La città di Trofarello”

 

Tornano da lunedì 18 maggio in Italia le Messe con il popolo. Ma con una serie di accorgimenti per evitare il contagio. Le linee-guida per celebrare “in sicurezza” al tempo del coronavirus sono contenute nell’accordo firmato dalla Cei e dal governo Conte. Però l’attuazione concreta delle disposizioni è rimandata ai vescovi e ai parroci che in questi giorni hanno messo a punto prontuari e vademecum con indicazioni concrete valide per le singole comunità. E anche stavolta la creatività pastorale ha permesso di trovare soluzioni (talora differenti fra loro) che però hanno il medesimo obiettivo: permettere che l’Eucaristia resti un “incontro” comunitario nel rispetto della salute. 

Mascherine e gel. Per entrare in chiesa servirà indossare la mascherina. Sarà necessario igienizzarsi le mani

I posti ridotti. Siccome occorre mantenere almeno un metro e mezzo di distanza fra ogni persona anche quando si è seduti, la capienza della chiesa si riduce sensibilmente. E il numero massimo consentito è di 90 fedeli nella chiesa di San Giuseppe. Nella chiesa della Consolata il numero si riduce a 70.

Come sedersi. Un po’ come già avviene nei mezzi pubblici, si sono cartelli sulle panche. «Prendi posto qui» Sarà suggerito di disporre i posti «a scacchiera» per evitare che una persona, quando si inginocchia, si trovi troppo vicina a chi le è davanti.

L’accoglienza. Agli ingressi ci saranno collaboratori parrocchiali o volontari. Si tratta di “ministri dell’accoglienza” chiamati anche a vigilare su chi entra ricordando che non si può partecipare se si ha una temperatura di oltre 37,5° C o si hanno avuto contatti con un contagiato dal Covid.

 

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Pino
Author: Pino

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